Teoresi x Ogyre: innovazione per proteggere l’oceano
CorporateESGPartnershipSustainabilityGli oceani rappresentano una componente essenziale per il nostro Pianeta: producono oltre il 50% dell’ossigeno che respiriamo, assorbono un quarto delle emissioni globali di CO₂, ospitano milioni di specie viventi e rappresentano una fonte vitale di sostentamento per oltre 3 miliardi di persone.
Eppure, ogni anno, tra 5 e 13 milioni di tonnellate di plastica finiscono negli oceani, mettendo a rischio oltre 180 specie marine – dalle tartarughe ai cetacei, dagli uccelli ai pesci – che possono restare intrappolate in reti abbandonate o ingerire microplastiche, prodotte dalla degradazione dei rifiuti più grandi.
Di fronte a questa emergenza ambientale, abbiamo scelto di sostenere Ogyre – startup tech, B Corp e società benefit italiana – che supporta i pescatori nella raccolta dei rifiuti marini e affianca le aziende nel raggiungimento degli obiettivi ESG, utilizzando la tecnologia come strumento di tutela per mari e oceani.
Il suo nome deriva dagli ocean gyres, le grandi correnti oceaniche circolari che regolano l’equilibrio marino ma che oggi sono tristemente note per intrappolare enormi quantità di plastica. A partire da questo concetto, Ogyre ha creato un modello circolare virtuoso, che permette a chiunque abbia a cuore la salute degli oceani di contribuire concretamente alla causa.
In Teoresi la sostenibilità ambientale e sociale è un principio fondante del nostro modo di fare impresa, non un valore aggiunto. Per noi, innovare significa usare la tecnologia in modo consapevole e responsabile, generando un impatto positivo sul mondo che ci circonda. È da questa visione condivisa e dalla volontà di agire con coerenza che nascono le nostre collaborazioni: gesti concreti, relazioni autentiche e progetti dal valore condiviso.
Viviamo i nostri valori con Teoresi Go!
La partnership prende vita all’interno di Teoresi Go!, il nostro programma per raccontare come traduciamo i nostri impegni ESG (Environmental, Social, Governance) in azioni concrete.
Nel corso di questi mesi sosterremo la raccolta di 1000 kg di rifiuti marini grazie alla rete di “Fishing for litter” attivata da Ogyre: una comunità internazionale di pescatori che si impegna al recupero dei rifiuti marini durante le normali attività di pesca, con un approccio orientato al riciclo e alla rigenerazione.
June 2025: Ocean Partners
In occasione del Mese degli Oceani (giugno 2025), aderiamo come partner anche alla Ocean Challenge, la campagna promossa da Ogyre per aumentare la consapevolezza sull’importanza dell’ecosistema marino. L’iniziativa fa parte di un calendario di azioni globali dedicate alla salvaguardia degli oceani e ha come obiettivo la raccolta di 28.000 kg di rifiuti entro la fine di giugno, grazie al contributo di oltre 30 partner.
L’impatto è anche di carattere sociale: il progetto genera valore per le comunità locali coinvolte, supportando le attività di pesca e integrando il reddito dei pescatori attraverso un contributo economico per ogni uscita in mare e chilogrammo raccolto.
Blockchain per la trasparenza e la tracciabilità dei dati
La tecnologia è parte integrante del modello proposto da Ogyre: ogni chilo di rifiuti raccolto viene tracciato e certificato tramite blockchain. Questo sistema garantisce trasparenza e sicurezza, impedendo la manomissione dei dati e assicurandone l’affidabilità e verificabilità. Su questo principio si basa la piattaforma sviluppata da Ogyre, in collaborazione con KNOBS, che documenta ogni fase del processo – dalla raccolta allo smaltimento.
Dal racconto all’azione: il nostro punto di partenza a Recco
Il nostro percorso è iniziato ufficialmente il 27 maggio con un’attività di beach clean-up a Recco (GE), che ha coinvolto parte del team Ogyre. Durante l’iniziativa, Edoardo Brodasca, esperto ambientale e di comunicazione eco-oriented, ci ha guidati in un approfondimento sull’ecosistema costiero, aiutandoci a comprendere l’impatto della produzione e dell’utilizzo delle materie plastiche, e le conseguenze di un loro smaltimento non corretto sulla biodiversità marina.
Al termine i dati dei materiali raccolti sono stati registrati e trasmessi a Marine LitterWatch, un’iniziativa dell’Agenzia Europea dell’Ambiente che consente di raccogliere informazioni affidabili e comparabili sull’inquinamento marino.
Questo genere di informazioni, raccolte in occasione dei clean-up costieri, ha un valore che va oltre il semplice monitoraggio: rappresenta una base solida e verificabile per sostenere l’elaborazione di politiche e normative ambientali efficaci. È grazie a strumenti di questo tipo che, negli anni, è stato possibile avviare cambiamenti strutturali: ad esempio, la sostituzione dei cotton fioc in plastica con quelli in carta, introdotta in Italia dal Decreto legislativo 196/2017, è stata favorita proprio dall’attività di lobbying esercitata in ambito europeo dalle associazioni ambientaliste. Un esempio virtuoso di come un’azione coordinata e supportata da evidenze attendibili possa contribuire, in modo trasparente e documentato, a orientare le politiche pubbliche.
Questa è solo la prima tappa di un percorso che ci accompagnerà fino a fine anno: continueremo a raccontare, informare e, soprattutto, agire per un futuro più blu.